Un’Apicoltura Sostenibile

Solo un’apicoltura sostenibile avrà futuro. Si è rotto, infatti, l’equilibrio che ha caratterizzato l’apicoltura prima della comparsa della varroa e da anni il settore è in crisi. Il nostro obiettivo principale è difendere l’attuale apicoltura praticata da piccoli apicoltori distribuiti in modo capillare sul territorio. L’apicoltura, a differenza di tutte le altre forme di allevamento, presenta un vantaggio indiscusso per tutto l’ambiente. Un’apicoltura sostenibile non deve limitarsi alla sola scelta del tipo di arnia ma a una conduzione che rispetti la biologia dell’ape applicando le ultime scoperte scientifiche in ambito etologico.

Ogni apicoltore deve essere consapevole che le proprie scelte strategiche possono creare dei problemi a livello regionale. La soluzione di compensare le perdite invernali di alveari, acquistando dei nuclei provenienti da altre regioni si è rilevata per esempio un disastro. La maggior parte dei nuclei importati non sopravvivono durante il freddo malgrado l’ottimo raccolto fatto nel corso dell’anno. Questa scelta richiede poi ogni anno l’acquisto di nuovi nuclei provenienti da altre regioni. È nostra intenzione promuovere delle pratiche apistiche che permetteranno anche al piccolo apicoltore di essere autosufficiente nella produzione di api regine e di nuclei. Questa modalità diventerà in futuro una pratica apistica consolidata che permetterà, oltre ad un risparmio economico, la tutela dell’apicoltura di un’intera regione.

Le Novità della Stazione di Fecondazione Val Pontirone

Innanzitutto abbiamo abbandonato l’idea di creare una stazione di fecondazione a tutela delle sottospecie pure, come viene fatto nelle altre 48 stazioni a livello svizzero. Si è deciso perciò di tutelare degli ecotipi che si sono adattati molto bene rispetto alle diverse sottospecie e ibridi presenti. Le sottospecie pure hanno uno standard ben definito e il selezionatore opera per mantenere la costanza di queste caratteristiche. Un ecotipo non ha uno standard. Esso è determinato dalle popolazioni che riescono a vivere, a prosperare entro una data area geografica e a combattere le patologie presenti. Chi sopravvive avrà molto probabilmente delle caratteristiche che meglio si adattano a combattere le avversità e non sarà merito dell’apicoltore che gestisce l’apiario.

Alveari per l’allevamento dei fuchi e nuclei per la fecondazione (foto E. Chiesa)

In primo luogo ogni apicoltore si impegnerà nel corso dell’anno a monitorare le proprie famiglie per poter individuare quei fattori decisivi a garanzia della sopravvivenza. Le famiglie che abbiamo selezionato per la stazione di fecondazione provengono da due ceppi locali e monitorati per anni.

La nostra Proposta di Selezione

È necessario che le caratteristiche individuate e degne di selezione nella nostra regione siano trasmissibili alle nuove generazioni. Queste particolarità devono perciò far parte dei caratteri ereditati. Ciò significa che se una giovane regina allevata viene fecondata da fuchi con determinati caratteri speciali, in seguito si svilupperanno delle famiglie con queste specificità. I caratteri che servono a difendersi per esempio dalla varroa tenteranno di propagarsi e la frequenza delle famiglie aumenterà costantemente nel tempo fino a prevalere nell’intera regione. All’inizio è necessario una stazione di fecondazione per garantire la trasmissione di questi caratteri. In futuro però , quando un numero di famiglie maggiore sarà presente nel nostro territorio, si potrà fecondare le giovani regine in apiario con la garanzia di trasmettere le caratteristiche selezionate.

L’intento sarà anche quello di aumentare il pool genetico, di dare la possibilità di accrescere la vitalità delle api e non certo quello di uniformare la razza. Gli altri tratti più facili da selezionare come il colore, l’aggressività, la tenuta sul favo e la produzione, dovrebbero restare di competenza di ogni singolo apicoltore con la propria produzione di api regine locali e a seconda delle proprie esigenze e filosofia.