L’origine dell’Apicoltura

L’origine dell’apicoltura è ricondotta ai Greci di 5’000 anni fa. A quel tempi si avviò la “domesticazione” delle api selvatiche sfruttando la capacità di adattarsi a una nuova dimora messa a disposizione dall’uomo.

Le specie “domestiche” iniziarono ad accumulare caratteristiche differenti rispetto a quelle selvatiche. L’uomo infatti selezionò, inconsapevolmente prima ed artificialmente poi, le famiglie con una maggior produzione e docilità.

La prima selezione iniziò con la cattura degli sciami selvatici e in seguito con quelli prodotti dalle famiglie allevate. Si diede così una nuova dimora nello stesso apiario e si creò in questo modo un gruppo chiuso. Con la scoperta dei metodi di allevamento artificiali, molti allevatori hanno tentato la strada degli incroci e degli ibridi tra api di sottospecie diverse. Le caratteristiche positive riscontrate nelle prime generazioni si sono perse purtroppo in seguito.

La visione moderna del rapporto fra apicoltore e ape sarà di riconoscere un ecotipo come elemento importante per le future selezioni. Si aumenterà di conseguenza la varietà di ecotipi presenti, oggi minacciati dall’aumento delle importazioni di nuclei per compensare le perdite invernali. Queste famiglie importate forniranno purtroppo, durante la stagione degli accoppiamenti, una quantità di fuchi diminuendo la probabilità che una giovane regina venga fecondata da fuchi appartenenti a famiglie ben ambientate.

La Stazione di Fecondazione nel Secolo Scorso

Nel 1974 fu aperta, per iniziativa di Chiesa Almerio e Magni Sergio la prima stazione di fecondazione cantonale. S’iniziò con una famiglia di pura razza Carnica offerta dal centro di ricerca apicolo di Liebefeld. Due anni dopo, si cambiò postazione in zona La Stampa in quanto meglio raggiungibile con l’auto.

Giornata delle porte aperte – Giugno 1976

Nel 1977 la stazione fu ampliata per dare la possibilità ai numerosi apicoltori interessati di sfruttarla. Su richiesta si cambiò la linea delle regine madri con l’introduzione della razza Ligustica. Purtroppo nel 1984 l’arrivo della varroa e la messa sotto sequestro di diversi comuni in valle di Blenio scoraggiò la maggior parte degli apicoltori a utilizzare la struttura. Fu poi nel 1985 che si decise la chiusura definitiva a causa dello straripamento del riale che distrusse oltre che la strada d’accesso anche una parte delle infrastrutture della stazione.