La regina, che già alla nascita ha una modalità comportamentale totalmente differente dalle api operaie (per esempio, non produce cera, non è in grado di nutrire le pupe, non sa bottinare , ecc.), è l’unica ape femmina in grado di deporre uova fecondate e può vivere fino a quattro anni. La dimensione della cella dell’operaia permette di comprimere l’addome della regina durante la deposizione, causando la fuoriuscita nell’ovidotto di alcuni spermatozoi, uno dei quali feconderà l’uovo da cui nascerà una femmina. Con la maggior larghezza della cella da fuco, la spermateca (organo per lo stoccaggio dello sperma) non si comprime e la regina depone un uovo non fecondato da cui nascerà, per partenogenesi, un maschio. La regina ha il compito principale di rigenerare con la deposizione delle uova (fino a 2’000 uova feconde al giorno) le api che muoiono giornalmente per vecchiaia. Da un uovo fecondo nascerà una femmina che potrà svilupparsi in un’ape operaia o regina. Per tutta la durata dello sviluppo le larve destinate a diventare regine vengono nutrite esclusivamente con pappa reale, prodotta attraverso le ghiandole del capo delle api nutrici. La pappa reale è un fattore determinante per lo sviluppo delle larve in regina o in operaia. Un altro aspetto decisivo è la dimensione della cella che risulta molto più grande e la sua posizione (unica costruita in verticale). Se al quarto giorno dello sviluppo larvale la somministrazione di pappa reale è sostituita con la pappa “normale”, dove vi è una maggior aggiunta di polline e miele, dalla larva nascerà allora un’operaia (castrazione alimentare) che rimarrà più piccola e avrà un apparato riproduttore atrofizzato.